Quaderni di Arte e Teologia (n. 6)
Anna Carfora (ed.)
LEGGERE L’ARTE, RACCONTARE DIO
Il quaderno propone una triplice suddivisione. Nella prima parte del testo, “Percorsi di Arte e Teologia”, Armando Nugnes mette in luce le reciproche implicazioni di arte e teologia, tali da rendere possibile una cooperazione di entrambe – stante la tensione comunicativa che le pervade – nell’azione dell’evangelizzare, secondo le tre dimensioni poietica, epifanica e omologetica. Nicola Salato parte da una suggestione di D.M. Chenu, che considera l’arte un vero e proprio locus theologicus a cui pertiene una dimensione rivelativa. Esemplifica la tesi mediante l’analisi dell’opera L’Empire des Lumières di R. Magritte. La vocazione evangelizzatrice dell’arte viene analizzata da Edoardo Scognamiglio a partire da tre caratteri dell’opera d’arte: materico, simbolico ed estetico; tre vie per «l’annuncio del Vangelo ma anche per l’umanizzazione del mondo», seguendo gli spunti offerti dalla Laudato si’. Nella seconda parte, “Leggere l’Arte, raccontare Dio”, Giuseppina De Simone, accompagnando le sue argomentazioni con alcune riflessioni di V. Kandinskij, evidenzia come l’arte, proprio attraverso la sua visibilità, costituisca un tramite per entrare in relazione con l’invisibile, non mera esteriorità ma incontro con l’interiorità. Carlo Manunza, poi, si sofferma sul carattere totalizzante, “olistico” dell’esperienza che vive colui che fruisce dell’opera d’arte. L’esperienza dell’arte, del tutto diversa dal “consumo”, può configurarsi come una sorta di “introduzione” a Dio, che viene esemplificata attraverso un’analisi del Battistero di san Giovanni in Fonte, nel Duomo di Napoli. Giorgio Agnisola si sofferma sulla lettura dell’opera d’arte, sulle modalità che la contraddistinguono: attraverso un percorso “tecnico” che decifra lo stile, il linguaggio, il significato, si perviene all’oltre a cui l’arte rimanda e che educa, nello stesso tempo, a percepire. Nella terza ed ultima parte, “Itinerari della bellezza”, Nicola Caracciolo tratta del Parco Culturale Ecclesiale Cammino di San Francesco Caracciolo, un percorso narrativo organizzato intorno al viaggio del santo che diventa una sorta di collettore e catalizzatore artistico-spirituale. Annamaria Corallo prende in esame il napoletano Complesso Monumentale Vincenziano al Borgo dei Vergini e ne propone una descrizione che fa affiorare il carisma missionario che ne costituisce la ragion d’essere. Giuliana Albano, infine, affronta la relazione tra arte e fede popolare. Considerando il caso di San Gennaro a Napoli, ripercorre questa relazione dal passato al presente, da quanto veicola la sontuosa cappella del Tesoro fino a ciò che esprime l’attualissimo murale di Jorit Agoch.